Il broadcast all'IBC di Amsterdam
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Qualcosa si sta muovendo
DallIBC di Amsterdam arrivano i primi timidi segnali di ripresa: televisione digitale, gestione degli archivi e cinematografia elettronica sono i settori più in fermento
Un rimpiazzo per quattro VTR
Il videoserver da produzione maXS della EVS è stato concepito per poter rimpiazzare da due a quattro normali videoregistratori senza troppi problemi e ad un costo relativamente contenuto, di poco superiore ai 40.000 euro. Le stesse centraline precedentemente utilizzate per i VTR possono controllare il funzionamento del maXS, che offre una capacità di registrazione massima di 10 ore a 50 Mbps con 16 canali di audio non compresso a 24 bit. Il video è registrato su dischi in configurazione Raid 5, per garantire l'affidabilità del sistema, ed è prevista la possibilità di utilizzare cartucce removibili per l'archiviazione del materiale. Il videoserver dispone di ingressi e uscite SDI e analogiche e digitali per l'audio, con matrice 16x20 integrata.
Altra novità presentata dalla EVS è il collegamento in rete per gli LSM, i sistemi per la gestione dello slow motion. La possibilità di accedere a tutto il materiale registrato sui sistemi connessi tra loro con interfacce SDTI, utilizzando normali cavi coassiali, semplifica la creazione dei montaggi, che possono essere realizzati senza dover necessariamente effettuare copie del materiale.
Discreet punta su Linux
Il sistema operativo Linux è stato scelto da Discreet per burn, il software di rendering in background utilizzabile con sistemi inferno, flame e flint. Con burn è possibile sfruttare una batteria di personal computer relativamente economici per il calcolo finale degli effetti, liberando da questo compito la stazione di lavoro che può quindi essere contemporaneamente utilizzata per svolgere compiti più "creativi". Il software è derivato da backburner, che svolge compiti analoghi per 3ds max 5 e combustion.
Con le nuove versioni di inferno, flame e flint è possibile miscelare all'interno dello stesso progetto materiale con diverse risoluzioni, compresi i formati adatti ad applicazioni in campo cinematografico. L'estensione delle funzionalità di editing consente di gestire in modo più flessibile il compositing su più layer, mentre il canale per l'animazione unificato consente un maggior controllo sugli effetti in movimento. Presentata da Discreet anche la versione di Cleaner 6 per Mac Os X.
Il montaggio non lineare ridefinito
Molto convincenti le dimostrazioni presso lo stand Media 100 del sistema di montaggio non lineare 844/X, capace di gestire in tempo reale quattro stream di video non compresso a 10 bit, ciascuno con un relativo segnale di chiave. A ogni stream è possibile applicare una serie di effetti, come DVE o correzioni colore, e queste prestazioni sono rese possibili da ben tre schede proprietarie mentre la qualità delle immagini è garantita dall'integrazione della tecnologia Dynamic Rounding su licenza Quantel. Se si superano le capacità di trattamento in tempo reale, il sistema utilizza comunque un metodo recursivo per garantire tempi d'attesa estremamente brevi: per esempio, lavorando con sei stream di video, quattro di questi vengono combinati in un unico stream e poi riprodotti con gli altri due.
Lo sviluppo di 844/X ha richiesto investimenti per 35 milioni di dollari che Media 100 spera di recuperare nei prossimi anni. John Molinari, presidente e ceo della società, stima in 10 anni la vita utile del prodotto, che nella veste attualmente commercializzata sfrutta soltanto il 20% delle sue potenzialità. La versione 1.5 del software, presentata in occasione dell'IBC, offre la compatibilità con il formato OMF, funzione prevista anche per i sistemi Media 100i e che dovrebbe facilitare lo scambio di materiale da e verso sistemi Avid. Inoltre, Media 100 ha annunciato l'intenzione di integrare il supporto per AAF nelle prossime versioni.
Scusate abbiamo scherzato
Forse l'unico stand dell'ultimo NAB in cui era assolutamente proibito scattare fotografie era quello in cui veniva presentato Socratto, il sistema che secondo i piani di Sony avrebbe dovuto far concorrenza a sistemi come flame di Discreet o iQ di Quantel e il cui lancio ufficiale era previsto per il primo ottobre. Sony ha deciso di bloccare tutto, lasciando letteralmente a piedi i beta-site che già stavano mettendolo alla prova sul campo. Il motivo più o meno ufficiale sembra essere il carattere isolato del software, che non si inseriva nella strategia di Sony di offrire prodotti tutti inseriti in un workflow. Secondo voci di corridoio, pare anche che Sony si sia resa conto che, per un prodotto di questo tipo, il mercato è relativamente limitato: meglio tardi, che mai.
Il mostro è arrivato
È marcato Canon il primo zoom con escursione focale 100x. L'ottica fa parte della serie DigiSuper con controlli digitali e, nonostante l'elevato rapporto focale, non è molto più ingombrante o pesante di un 70x. La focale minima è di 9,3 mm e lo stabilizzatore delle immagini integrato riduce le vibrazioni causate dal vento o da piattaforme poco stabili, rendendo effettivamente utilizzabile anche la focale massima, che con il duplicatore arriva a ben 1.860 mm.
Per le applicazioni ENG, Canon propone poi una nuova ottica standard con rapporto di zoom 17x e focale minima di 7,7, più compatta della precedente 16x. La funzione Digital Drive integrata nel J17ax7,7B consente tra l'altro di preimpostare le focali minima e massima, oltre che la velocità di zoomata.
Canon ha anche presentato ad Amsterdam la nuova serie di ottiche per applicazioni di cinematografia elettronica, comprendente cinque ottiche fisse con focali comprese fra 5 e 35 mm e due zoom, 11x e 21x. La posizione degli anelli dei diaframmi e della messa a fuoco è la stessa per tutte le ottiche, per semplificare l'intercambio delle ottiche. L'anello di messa a fuoco è collocato a ridosso dell'attacco dell'ottica, soluzione imposta dal particolare sistema di messa a fuoco interno che, oltre a non provocare alcuna variazione della lunghezza dell'obbiettivo, evita variazioni della lunghezza focale al variare della regolazione del fuoco. La serie completa di ottiche è già stata acquistata dalla Arco Due che le utilizzerà con le telecamere VariCam di Panasonic.
Trasmissioni sotto controllo
Il Tektronix MTM400 è una soluzione per il monitoraggio di transport stream MPEG in standard DVB, che offre flessibilità e un costo ridotto per punto di misura. Lo strumento offre la possibilità di creare uno scenario di riferimento per il controllo di un singolo transport stream, con bitrate fino a 155 Mbps, e consente una verifica estesa, permettendo di intervenire prima che gli eventuali errori possano influire sulla qualità delle trasmissioni. Lo strumento è anche in grado di effettuare una vera e propria diagnostica, compresa la registrazione degli eventi, grazie a moduli software addizionali.
L'MTM400 impiega il software di gestione del sistema di monitoraggio basato su Web, WebMSM (Monitoring System Management), un'applicazione che sfrutta il protocollo SNMP per consentire la verifica dello stato della rete di trasmissione tramite un browser web. L'utente può personalizzare l'interfaccia, costruendo sia mappe geografiche che mostrano l'ubicazione dei singoli punti di monitoraggio, sia diagrammi che simulano la rete di trasmissione. In caso di errore, il corrispondente punto di monitoraggio viene evidenziato in rosso, consentendo all'amministratore della rete di accedere in dettaglio allo strumento di monitoraggio specifico per determinare la natura dell'errore. WebMSM è utilizzabile per gestire una rete mista, composta da monitor di verifica funzionale e diagnostici.
Matrox sempre più universale
Con il supporto dello standard MXF e del formato Sony IMX (D-10) si allarga il campo d'impiego delle schede DigiSuite e DigiServer di Matrox, destinate all'impiego in sistemi di montaggio non lineare e videoserver. In una delle postazioni allestite presso lo stand dell'IBC era mostrata anche la possibilità di collegamento Ethernet a un videoregistratore e-VTR della Sony: oltre al video è possibile in questo modo trasferire anche i dati registrati con la tecnologia Telefile sull'etichetta della cassetta, semplificando quindi la successiva individuazione delle singole clip.
Oltre alle nuova generazione di schede RT.X10 e 100 destinate ad applicazioni nel settore del montaggio video professionale, Matrox ha presentato poi la scheda grafica Parhelia che, grazie al supporto contemporaneo di due monitor grafici e uno televisivo, si presta particolarmente all'impiego in tutti i sistemi di elaborazione del video digitale basati su personal computer. Grazie ad appositi plug-in, l'uscita sul monitor televisivo può essere attivata sia con programmi di montaggio video come Adobe Premiere e Avid Xpress DV, sia con programmi come After Effects e discreet 3ds Max.
Dalla teoria alla pratica
Specialista nello sviluppo di software per il digital asset management, la società inglese Arkemedia sta lavorando per Granada Visual alla creazione di un archivio che raccoglierà oltre 100.000 ore di contenuti video. Il progetto prevede la digitalizzazione nei formati MPEG 1 e 2 del materiale prodotto dalla sede centrale e di quello proveniente dalle televisioni regionali legate al gruppo Granada. Il lavoro più impegnativo è consistito proprio nell'integrazione di database differenti e l'intero archivio potrà essere consultato accedendo al sito di Granada Visual con un qualsiasi personal computer. Un altro progetto di cui si sta occupando Arkemedia è quello per il British Film Institute: oltre a video e audio, l'archivio integrerà fotografie, grafica testi e altri documenti e, anche in questo caso, sarà accessibile attraverso il sito web.
La versione 2 del software ark-e-media è caratterizzata da una struttura modulare e da un'architettura distribuita, che ne permette una facile scalabilità in modo da adattarsi alle diverse esigenze. Tutti i moduli, da quello di acquisizione fino a quelli per la distribuzione dei contenuti, che prevedono anche l'eventuale gestione dei diritti, sono accessibili da un'unica interfaccia e tramite un browser web. In occasione dell'IBC, Arkemedia ha poi annunciato un'alleanza strategica con Leitch per lo sviluppo del software di controllo per il sistema di produzione dei notiziari, mentre con Storagetek e Managed Stored Media intende mettere a punto un pacchetto preconfigurato, che possa essere venduto anche come soluzione chiavi in mano.
Alta qualità per il DVB-T
La trasmissioni di segnali digitali ad alta qualità e senza errori è la promessa del nuovo eccitatore DVB-T presentato da Itelco. Il progetto modulare, con il modulatore COFDM su quattro schede, consente il facile aggiornamento sul campo e garantisce prestazioni superiori alle normali specifiche. Un pre-correttore compensa per distorsioni dovute a non linearità del successivo stadio di amplificazione ad alta potenza del trasmettitore e le curve di pre-correzione sono modificabili anche con software opzionale. L'amplificatore in radiofrequenza genera una potenza di 1 W , adatto per la successiva amplificazione in alta potenza. Il controllo automatico dei livelli garantisce poi la stabilità della potenza d'uscita nel tempo e al variare della temperatura e l'eccitatore è predisposto per l'impiego su reti a singola frequenza.
L'Aladino si è ristretto
Progettato per l'impiego con i camcorder miniDV più compatti, Divino è quasi una versione compatta dell'Aladino, il faretto Ianiro destinato all'impiego sulla telecamera. Il corpo del Divino è interamente realizzato in alluminio e il peso è di poco superiore ai 200 grammi. Un riflettore ad alta efficienza assicura prestazioni fotometriche molto simili a quelle offerte dall'Aladino, garantendo al tempo stesso un efficiente raffreddamento. Il fascio di luce può essere focalizzato ed è possibile impiegare lampade alogene da 20 a 35 watt (20 watt per la versione a 12 volt). L'alimentazione è fornita da una batteria compatta al NiMH da 12 o 6 volt e 4,1 Ah, ma è possibile impiegare qualsiasi altra batteria da 6 o 7,2 volt. Il faretto è fornito con alette paraluce e filtro dicroico per luce diurna.
Una veste grafica rinnovata
La versione 3.0 del software di montaggio Incite Editor si presenta con un'interfaccia grafica completamente rinnovata, con finestre più grandi per il video e sfondo grigio scuro, soddisfacendo così le richieste venute dagli utilizzatori. Nelle dimostrazioni presso lo stand dell'IBC, particolare enfasi veniva data alla possibilità di collegamento dei sistemi in reti fibre Channel e Gigabit Ethernet poiché secondo Amir Rijavec, direttore di Incite, "non è tanto importante promuovere prodotti che consentano una più facile creazione degli effetti su un computer portatile, perché non pensiamo che la gente voglia fare questo. Più importante è la fase di pre-produzione, come l'aggiunta di metadata, e la successiva immissione del materiale in una rete centralizzata, dove il montaggio del servizio può essere finalizzato". In quest'ottica, si inseriscono alcune delle soluzioni proposte da Incite, come l'impiego della scheda MediaXchange PCI della Snell & Wilcox per l'editing di materiale in formato IMX nativo o la possibilità di collegamento diretto al registratore con disco fisso DSR-DU1 di Sony per i sistemi Remote Producer e Newsmaker basati su notebook.
Il ripetitore tappabuchi
Harris ha presentato nuove versioni con potenza fino a 50 watt dello Spot, un ripetitore gap-filler in standard DVB-T adatto anche a progetti pilota. Contrariamente ai normali ripetitori analogici, il segnale in arrivo viene demodulato e successivamente rimodulato, garantendo quindi una qualità superiore del segnale. Lo Spot può essere utilizzato in reti a singola frequenza e anche essere collegato a un multiplexer locale per l'inserimento di altri programmi.
L'altra novità di Harris è un sistema ridondante n+1 per la gestione delle trasmissioni DVB-T multicanale: per garantire la continuità del servizio sono sufficienti, per esempio, cinque trasmettitori per quattro canali, senza che sia quindi necessario duplicare ogni trasmettitore. Il controllo del sistema via Internet con un qualsiasi browser e il supporto del protocollo SNMP assicurano la possibilità di gestione a distanza.
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