Indice delle notizie                      news      29 novembre 2001

tecnologia dell'informazione

l’ICT va avanti, piano
(a un mese dallo SMAU)

Incline al gigantismo, ma questa è ormai una costante, l’edizione 2001 di Smau ha fatto il punto dei vari segmenti dell’Information & Communication Technology in una fase di raggelamento dell’entusiasmo.

Federcomin, la federazione delle industrie di comunicazione, ha presentato il suo Rapporto sull’integrazione delle tecnologie digitali nei processi aziendali.
Nonostante la gelata sui troppo facili entusiasmi speculativi, la Net Economy prosegue la sua crescita coinvolgendo un buon numero delle aziende tradizionali, i cui servizi on line e soluzioni di e-Business stanno diventando sia una primaria infrastruttura di comunicazione sia uno strumento utile a migliorare l’efficienza dei processi e, in prospettiva, a sviluppare nuove opportunità di business.
Ecco i dati più significativi emersi da un monitoraggio di un campione di 1.000 aziende italiane.

  • - l’80% delle aziende ha o sta costruendo un proprio sito web
  • - il 55% delle aziende dispone di una Intranet e il 29% di una Extranet
  • - L’e-Commerce coinvolge il 39% del campione, soprattutto per applicazioni B2B
  • - Le altre applicazioni registrano tassi inferiori: il CRM (13%), l’e-Procurement (5%), l’e-Learning (8%)

  • Per Federcomin, il problema dell’ampiezza di banda non figura, in questo momento, tra le difficoltà avvertite dalle aziende allo sviluppo di esperienze di e-Business, quanto invece l’intrinseca problematicità di valutare e sperimentare i più adeguati modelli di business. In prospettiva, tuttavia, le performance di rete (e dei servizi collegati: ad esempio, l’housing e l’hosting dei siti web) assumeranno una crescente importanza sia in termini di velocità sia di qualità garantita dal servizio.
    Secondo il Rapporto, se rimane ancora molta strada da fare per avvicinarsi al modello della “networked economy”, la strada imboccata è tuttavia quella giusta, nonostante la falsa partenza di molte dot.com. E prosegue con prospettive significative di sviluppo anche a breve termine.
    “La situazione politica ed economica internazionale è imprevedibile”, ha commentato in sede di presentazione del Rapporto il presidente di Federcomin Alberto Tripi, “tuttavia si può ipotizzare che anche in Italia, nell’arco di 12/18 mesi, si assisterà all’adozione di un ventaglio di soluzioni di e-Business, rivolte sia all’esterno sia all’interno dell’azienda”.
    www.federcomin.it

    I dati Eito
    Sia pure ridimensionando le stime fatte nel primo semestre dell’anno, l’Eito, l’osservatorio internazionale del mercato della tecnologia dell’informazione, attribuisce un incremento del 7% all’ICT europeo nel 2001, dell’8% all’Italia.
    Il mercato ICT in Europa, secondo Eito, è cresciuto nel 2001 del 7%, una crescita non a due cifre, come stimato nel primo semestre, ma superiore alla crescita dell’economia in generale e, in particolare, dei mercati ICT americano e giapponese. Per l’Italia la crescita supera di un punto la media euroepa (+8%) Nello specifico, le TLC sono date al 7,5% e l’IT al 9,3%.

    L’Europa
    Presentata nell’ambito di Smau 2001 - la vetrina high tech per eccellenza, improntata alla ricerca di una nuova fiducia del mercato in una fase che, sul piano economico-politico, induce al pessimismo -, la ricerca Eito evidenzia i seguenti fattori:
  • - i mercati IT e TLC nell’Europa Occidentale presentano un tasso di crescita generalmente inferiore nel 2001 rispetto all’anno precedente;
  • - in particolare, l’IT hardware è previsto in crescita del 4% rispetto al 9% dell’anno precedente e il software & servizi del 10,3% rispetto al 13%;
  • - le TLC manifestano un calo nel settore degli apparati (crescita zero rispetto al +20% del 2000), mentre i servizi crescono del 9,1% rispetto al 12,6% del 2000;
  • - per il 2002 i quattro settori sono previsti tutti in crescita pur con tassi differenti: +5,2% l’IT hardware, +11% i software e servizi, +5,4% gli apparati di TLC, +6,4% i servizi TLC


  • L’Italia
    L’Italia manifesta nel 2001 tassi di crescita superiori alla media europea in tutti i quattro segmenti:
  • - IT harware +6,6%
  • - Software e servizi +11,8%
  • - TLC +4%
  • - Servizi TLC +9,2%
  • I segmenti di prodotto in cui il nostro Paese mostra il maggiore divario in positivo rispetto all’Europa sono il software, che cresce dell’11,7%, ripsetto al 10,5% dell’Europa, e i servizi professionali, che aumentano dell’11,9% rispetto al 10,1% europeo.

    I fattori della ripresa
    Da quanto elerge nella ricerca, e da quanto si è avuto modo di udire nella tavola rotonda che ha fatto da contesto alla presentazione dei suoi risultati nel secondo giorno di Smau, i fattori che influiranno sulla ripresa dell’economia sono:
  • - l’applicazione di Internet nell’area e-Business;
  • - integrazione di tecnologie e servizi;
  • - sviluppo di servizi B2B;
  • - nuove applicazione nell’area Mobile Business;
  • - diffusione di tecnologie a larga banda (ADSL e cavo)


  • Il commento di Lamborghini
    Ecco come il Presidente di Eito Bruno Lamborghini ha voluto sdrammatizzare il ridimensionamento della crescita:
    “La crescita a una sola cifra non preoccupa perché il mercato, soprattutto il mercato italiano, presenta ancora ampi spazi per l’utilizzo di Internet e delle tecnologie informatiche da parte delle piccole e medie imprese, della pubblica amministrazione, delle famiglie. Costituisce piuttosto un dato di partenza su cui riflettere con attenzione, per delineare strategie vincenti in un settore che, paragonato ad altri comparti industriali, presenta caratteristiche di estremo interesse”.
    Nota. I risultati di altre ricerche non sono precisamente concordanti (anzi!) con quelli dell’Eito. Per esempio, i dati forniti agli inizi di ottobre da Federcomin, la federazione delle industrie di comunicazione di Confindustria, che davano l’ICT europeo a + 11% e l’ICT italiano a + 8,6%. Misteri dei numeri! E se si facesse un bel confronto pubblico tra le diverse organizzazioni? così, giusto per non ingenerare confusione nei lettori di giornali...

    Mobile Life
    Il tema della Mobile Life è stato centrale a SMAU 2001, che non a caso si è svolto sotto l’insegna: e-motion. Al tema è stata dedicata la mostra più rappresentativa delle cinque giornate milanesi.
    E’ di 35 milioni il numero di utenti attivi, i quali si scambiano ogni giorno 20 milioni di messaggi sms, un servizio che già vale l’8% del mercato. Il ricavo medio per utente è in Europa di 42 euro al mese. Per elevare tale livello, oltre che per vendere nuovi apparecchi, la sfida è ora fare dei telefonini i terminali di servizi multimediali. Rivelatosi un insuccesso il WAP , che doveva essere per il cellulare ciò che il WEB è per il PC, l’attesa è per i nuovi servizi di rete a più alta velocità e più orientati alla trasmissione di dati. Ormai avviato il Gprs, l’attenzione è rivolta alle future reti 3G: in Europa lo standar è il famigerato UMTS, capace di trasmettere fino a 2 Mbit al secondo. Ma i tempi per il suo ingresso sulla scena non saranno brevi. E il suo successo commerciale non è affatto scontato, malgrado gli ingentissimi investimenti (di 130 miliardi di euro, finora!) profusi in tutta Europa per le licenze.

    Fame di banda
    L’ampliamento della disponibilità di banda trasmissiva è un tema centrale. Secondo i dati Federcomin, in Italia ci sono attualmente 340.000 connessioni a larga banda, in crescita accelerata rispetto allo scorso anno. Una prima risposta alla “fame di banda” è il sistema ADSL, ormai rivolto al mercato di massa, con cui si può, almeno in teoria, arrivare a velocità di 8 Megabit verso l’utente e 640 Kilobit dall’utente alla centrale, attraverso il doppino telefonico.
    Per le aziende, si sta inoltre facendo interessante la soluzione HDSL, che consente attraverso 2 doppini una velocità fino a 2 Mbit/s. L’eccellenza nell’alta velocità è oggi garantita dalla fibra ottica, in grado di scaricare nelle case degli utenti migliaia di miliardi di bit al secondo. Al cablaggio delle grandi aree urbane è oggi all’opera una pluralità di aziende, in primo luogo la milanese e-Biscom, che ha avviato il servizio Fastweb in collaborazione con la AEM.
    Altre soluzioni sono i sistemi via satellite, per i quali si sta dando molto da fare, ad esempio, il provider Eutelsat, e il Wireless Local Loop, l’applicazione delle trasmissioni radio a banda larga in ambito locale su reti pubbliche, per le quali dovrebbe partire a breve le gare di concessione. E’ ancora sottostimata, infine, ma presenta prospettive interessanti la comunicazione su cavi elettrici, che utilizzano, cioé, la normale rete elettrica per applicazioni interattivee e orientate al Web.

    La casa del futuro
    La casa del futuro sarà profondamente modificata dalla tecnologia. La riduzione dei costi, l’aumento della sicurezza, oltre ai nuovi confort, sono le finalità dei nuovi dispositivi in gradi di far dialogare fra loro gli elettrodomestici, di teleguidarli, di provvedere in automatico all’accensione e allo spegnimento degli impianti. Alla domotica, la scienza delle applicazioni informatiche e telematiche per la casa, è stata riservata molta attenzione anche in Smau 2001.
    I trend dell’informatica
    Le vendite di apparecchi informatici subiscono una flessione negli Stati Uniti, ma tengono bene in Europa. Incontrano il favore del pubblico in particolare i computer portatili, mentre una forte attesa è rivolta al mondo dei palmari, anche se le prospettive di vendita si sono progressivamente ridimensionate nel corso dell’anno. Fattore chiave è il ribasso di alcune componenti, per esempio le memorie. Si cominciano a trovare a prezzi contenuti anche DVD, masterizzatori e macchine fotografiche digitali. In crescita, sempre sul fronte consumer, anche il mercato dei riproduttori MP3 come pure quello dei ricevitori digital
    Il fattore umano
    Digital divide e skill shortage. La sostenibilità dello sviluppo tecnologico è un altro fattore chiave, da un duplice punto di vista.
    Da una parte c’è il cosiddetto digital divide, ovvero lo scarto, che si fa via via più esteso, fra chi usa le tecnologie della comunicazione e chi non le usa. Il Nord e il Sud del mondo, si potrebbe quasi dire, semplificando un po’. Dall’altra, la mancanza di personale qualificato, lo skill shortage, che sta diventando un fattore di rallentamento economico anche nelle società avanzate, per esempio in Europa, e segnatamente in Italia, dove lo scarto fra domanda e offerta sarebbe già di 240.000 unità.
    Sono due temi, correlati e urgenti, di cui si è molto parlato anche in Smau. Il fine ultimo, si è detto da molte parti, dev’essere la diffusione dei benefici delle tecnologie al maggior numero di persone. Il mezzo non può che essere investire in progetti di formazione, che diffondandano, prima dei benefici, la conoscenza. Oggi è questo il valore chiave, benché talora appaia, più che altro, una parola d’ordine.



    Piero Ricca


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