Il Kalypso in tour arriva in Italia Torino, Milano e Roma sono le città in cui ha fatto tappa il tour europeo organizzato da Grass Valley per la presentazione del Kalypso Video Production Centre agli operatori italiani Presentato più di un anno fa, il Kalipso della Grass Valley ha ottenuto un successo che è andato oltre alle più rosee previsioni. Finora ne sono stati installati circa 120, di cui un quinto in Europa, e altri 60 sono in consegna nei prossimi mesi, numeri di tutto rispetto per una macchina che si rivolge quasi esclusivamente alla fascia alta di mercato. La ragione principale di questa calda accoglienza è l'innovativo concetto che ha portato allo sviluppo del Kalypso, non un semplice mixer video, ma piuttosto una sorta di console di comando da cui è possibile controllare tutte le tradizionali apparecchiature di uno studio di produzione televisiva. Per far fronte alle pressanti richieste di chi lo aveva già ordinato, Grass Valley si è vista costretta a vendere tutte le macchine inizialmente destinate alle dimostrazioni itineranti. Quanti lo avevano potuto provare anche solo per qualche giorno nei propri studi, non se lo sono lasciati poi portar via. Alla fine si è quindi deciso di installarne uno fisso su un mezzo mobile, ma anche così non è stato facile conservarlo perfettamente integro: all'arrivo in Italia mancavano già alcuni moduli addizionali, tra cui quello dei Dve integrati, andato "perso" in una delle numerose tappe del tour europeo, trattenuto a forza da uno dei primi acquirenti del Kalypso.
Al di là dell'immaginabileQuella che ha in mano John Willis della Grass Valley è la scheda Program/Preset del Kalypso, che comunque continua a funzionare Tanto entusiasmo nei confronti di questa nuova macchina è giustificato da diversi fattori. Uno di questi è la modularità: la versione base mette a disposizione due barre M/E, che possono diventare quattro con l'aggiunta dei moduli di espansione necessari. Ciascun banco dispone poi di ben sei generatori di transizione e quattro chiavi, il che consente di realizzare effetti di una complessità tale che va ben oltre qualsiasi immaginazione: lo stesso logo dell'emittente, o quello dello sponsor del programma, può essere utilizzato per la creazione delle transizioni, semplicemente servendosi di un'immagine monocromatica. Nella versione completa, l'operatore ha a disposizione un totale di 24 generatori di transizione e 16 chiavi, più di quanto possa essere necessario per affrontare qualsiasi trasmissione in diretta, senza poi contare le possibilità offerte dai DVE integrati. Abbiamo già accennato alla possibilità di controllare direttamente apparecchiature esterne, che in pratica significa anche la possibilità di selezionare fino a 80 sorgenti diverse, assegnandole a uno qualsiasi dei 48 ingressi richiamabili direttamente dai tasti del pannello e il tutto senza l'ausilio di alcuna apparecchiatura supplementare. Il funzionamento di videoregistratori a nastro o a disco, come il Profile, è controllato con il protocollo standard delle reti Ethernet, per cui non è necessaria una matrice di commutazione esterna. Particolare cura è stata posta nella progettazione dell'interfaccia con l'operatore, proprio per rendere facilmente accessibili tutti i comandi. La maggior parte delle funzioni si controllano attraverso un touch screen, con menù organizzati al massimo su due livelli, per cui non c'è proprio il rischio di perdersi. I tasti per il controllo dei vari dispositivi di riproduzione, compreso lo still store integrato, sono sempre gli stessi e sono collocati al centro del pannello, cioè nella posizione più a portata di mano per l'operatore. Inoltre, allo stesso frame è possibile collegare due pannelli, che possono operare anche in modo completamente indipendente, consentendo così di realizzare contemporaneamente due programmi diversi. Viceversa, lo stesso pannello può anche controllare due frame differenti. Un esempio di possibile applicazione è il controllo, dalla regia centrale dello studio principale, di un altro mixer collocato in uno studio secondario, non limitandosi cioè a ricevere semplicemente un segnale già preconfezionato.
Sempre in ondaNella configurazione ottimale, sono previste ben tre unità di alimentazione, ma il Kalypso può funzionare, seppure con qualche limitazione, anche con una soltanto. Poiché questi sono forse i componenti più soggetti al rischio di guasti, Grass Valley ha scelto di utilizzare le stesse unità standard normalmente impiegate per numerosi apparati di telecomunicazioni, che possono quindi essere reperite con più facilità anche da canali diversi. Lo stato di efficienza del Kalypso, come accade per tutte le più recenti apparecchiature Grass Valley, può essere monitorato a distanza grazie all'integrazione di NetCentral, un sistema di segnalazione dei guasti basato sul protocollo standard SNMP delle reti informatiche. Tra le altre cose, in caso di guasto è prevista la possibilità di inviare automaticamente un messaggio di posta elettronica all'incaricato della manutenzione.
Le unità di alimentazione possono essere sostituite a caldo, senza cioè interrompere la messa in onda, così come tutte le schede dell'elettronica del Kalypso, compresa quella più critica che controlla il funzionamento della barra Program/Preset. In caso di guasto, questa scheda viene automaticamente rimpiazzata in pochi secondi da una delle altre, consentendo di continuare a lavorare, anche se con tutte le limitazioni del caso. La filiale italiana di Grass Valley di recente costituzione, che fa capo ad Andrea Salvatore, condivide la sede con la Video Signal di Alessandro Trezzi, società che continuerà ad occuparsi dell'assistenza dei prodotti della casa americana, affidandosi alla REM per gli interventi di riparazione veri e propri, che sono garantiti nell'arco di 24 ore su tutto il territorio nazionale, anche in caso di sostituzione di componenti guasti. Per quel che riguarda invece il software, Grass Valley ha scelto di adottare una politica estremamente corretta nei confronti dell'utenza: gli aggiornamenti del software per il Kalypso potranno essere scaricati gratuitamente dal sito Internet della Grass Valley mentre per i moduli software opzionali, per esempio quello per il controllo dei Profile, è stata scelta la formula della site licence, per cui è sufficiente acquistarne una soltanto per un numero qualsiasi di Profile.
Bilancio più che positivoIl tour italiano del Kalypso ha ricevuto un'accoglienza a dir poco entusiastica da parte degli operatori, che non solo hanno ritrovato in questa macchina molte delle caratteristiche che era lecito aspettarsi, ma anche molto di più La fase di progettazione vera e propria del Kalypso è stata infatti preceduta da un'attenta indagine sulle esigenze di produzione, che ha visto coinvolti anche diversi operatori che lavorano per i maggiori network nazionali. Per finire, una menzione particolare va all'entusiasta dimostratore del Kalypso, l'inglese John D. Willis, un esempio degli uomini che hanno contribuito a fare di Grass Valley una delle aziende più apprezzate nel settore del broadcast. A parte i continui spostamenti e la nostalgia di casa, Willis si rammaricava di una sola cosa: nonostante ce la metta tutta per dimostrare le potenzialità del Kalypso, alla fine c'è chi lo acquista solo perché ha il marchio Grass Valley.
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